sabato 31 maggio 2008

Claremont e Bolton : Classic X-Men negli anni '80.

A volte, quando una relazione durata un tot di tempo finisce, puo' capitare che dopo un po' si passino in rassegna le poche cose che abbiamo deciso di comunque tenere, scoprendo a volte anche qualche perla che si era dimenticata.
Come in questo caso.

Nel corso di questa settimana, mi sono ricapitati per le mani i tre volumi Marvel Italia dedicati agli episodi brevi di Classic X-Men firmati negli anni '80 dal duo Claremont - Bolton.
Sono per la maggior parte racconti che incastrano ed approfondiscono aspetti psicologici o episodi che non hanno trovato spazio nella precedente edizione seriale delle avventure degli Uomini X e dei loro nemici come Magneto o il Club Infernale durante le grandi saghe degli anni '80.


Si tratta di matriale davvero stupendo, lirico, delicato, incisivo sia sotto il profilo testuale che grafico, che nel corso degli anni abbiamo visto sbucare un po' ovunque sulle testate della Star Comics e che poi Marvel Italia ha raccolto cronologicamente in tre volumi a tiratura limitata circa 10 anni fa " X-Men: the John Bolton Collection ".

John Bolton è una gioia per gli occhi ancora oggi, con quelle chine così accennate, con cui il superumano riesce ad avere una straordinaria grazia tutta umana anche nelle scene ( poche ) di scontro furibondo, ad esempio quelle che riguardano gli episodi di Wolverine; il registro cambia totalmente quando si affrontano personaggi come la Jean Grey appena trasformanta in Fenice, nei cui episodi si nota una regia barocca fatta di silenzi ed attese o ancora un dolore estenuante negli episodi che trattano il passato di Magneto. Una serie di piccole perle che vanno a costituire un capolavoro visivo forse non più eguagliato nel tempo.

Rileggendoli a spizzichi e bocconi, mi sono reso conto di quanto i miei gusti si siano evoluti con l'eta', tanto che la prosa di Claremont che da ragazzino mi faceva letteralmente incantare per la sua complessità ed articolazione, facendomi decidere che in futuro mi sarebbe interessato affrontare questo mondo a quattro colori in maniera piu' seria, oggi fatico davvero non poco a leggere le sue didascalie e lunghe disertazione dei personaggi senza rischiare di trovarli verbosi e qualche volta eccessivi.

Era davvero un altro mondo ed un altro modo di scrivere fumetti quello degli anni '80 di cui oggi forse non rimane traccia o che rischia di risultare noiosa ai piu'.

Ma a dirla tutta, anche se oggi farei una fatica mostruosa a non addormentarmi dopo poche pagine di quel genere, riconosco di subirne ancora la seduzione ed il fascino quasi come la prima volta.

Andre.!

lunedì 26 maggio 2008

Sulla mia tv tonite : La Linea d'Ombra

Detto tra noi, Mauro Picozzi o come diavolo si chiama, e tutti quelli come lui hanno davvero rotto con i loro serial killer.

Ma quante cazzo di trasmissioni diverse si possono fare in tv sui serial killer? E poi si parla sempre dei soliti Dhamer, Bundy et similia.
Ci stanno istruendo tutti quanti per intraprendere la carriera di profiler?
Una cosa che mi fa morire dalle risate ogni volta che vedo uno di questi prodotti è che ascoltando quello che dicono gli esperti che intervengono, parlando di "sintomi", "motivazioni", " decorso", mi rendo conto che potenzialmente, secondo questi quadri, ognuno di noi è o potrebbe essere un omicida seriale.
Lucarelli ha tracciato con successo la via sul finire degli anni '90, e ora giu' tutti cavalcare l'onda lunga.
Ma qualcosa di nuovo ed originale no?
Andre.!

domenica 25 maggio 2008

X-Men: il terzo film

Oggi pomeriggio ha speso due ore a guardare questa cosa:Avete presente quando subentra ad un certo punto la sensazione di stare assistendo ad una conversazione che non ha nulla a che fare con quanto detto in precedenza, ma anzi che lo banalizza e lo rende scontato?

Questo è il caso. Me ne ero tenuto lontano all'uscita proprio perchè avevo l'impressione che fosse un prodotto scadente, ma dopo la visione, non posso che confermare questa impressione iniziale.

Un' accozzaglia di fatti parafumettitstici presi e messi assieme alla rinfusa, senza capo nè coda.

Jean Grey è diventata Fenice Nera? Ah sì? e da cosa lo deduciamo? Dal fatto che si allea a Magneto e non altro che stare sospesa a mezzaria con i capelli che si muovono sospinti dal vento?
Ma signori sceneggiatori, aveta mai letto la " Saga di Fenice " negli anni '80?
A giudicare dal risultato non direi proprio.

Laddove X-Men 1 e 2 avevano un senso compiuto, che ricalcavano le linee guida degli storyarc a cui si rifacevano, aggiornandoli e rendendoli funzionali per il cinema senza snaturarli, davvero non si puo' dire lo stesso per questo capitolo conclusivo, dove anche i personaggi ben delineati in precedenza come Wolverine ( un cazzone saggio anzichè il " Lupo Ferito ",dall'istinto omicida ),Rogue ( hey! non so come gestire il personaggio...facciamole perdere i poteri!!! ) e Mystica ( abbiamo fatto un lavoro troppo bello nei primi due...distruggiamo il personaggio! ) risultano soltanto pupazzi al servizio di una storia che scorre via senza lasciare traccia, perdendo il buon lavoro di caratterizazione dei capitoli precedenti.

Qualcuno poi mi puo' spiegare il repentino cambio di status che è stato imposto al personaggio di Tempesta? Da quando si pensa che basti un taglio di capelli alla moda per stravolgere il personaggio?

Solo perchè un ometto di nome Chris Claremont negli anni '80 ha usato questa idea, ma con ben altri presupposti ( chi ricorda il ciclo "VitaMorte" o "Regina dei Morlock"? ) ed intenti, non è detto che la stessa cosa possa essere ripetuta e sopratutto edulcorata con il medesimo successo.

Sorvolo poi sulla Nuova Confraternita di Magneto, perchè sarebbe come sparare sulla crocerossa.

Dove Bryan Singer aveva dimostrato di comprendere la materia di cui stava trattando, il suo sostituto Ratner crede di stare girando Die Hard 12, ed allo stesso modo lo staff di sceneggiatori.

Fino ad ora, peggio di questo film Marvel c'era solo Daredevil ( Fantastici 4, Elektra e Ghost Rider non li prendo nemmeno in considerazione, data la loro infima qualità...). Se i presupposti sono questi, mi auguro vivamente che X-Men Last Stand sia l'ultimo film che verrà sviluppato sul gruppo mutante, anche se la ghost track ( di cui non ho capito il senso, sinceramente...) al termine dei titolo di coda non lascia presagire nulla di buono.

Andre.!

sabato 24 maggio 2008

Me, Myself and I - la pioggia

Oggi sono uscito.

Pioveva a dirotto, ma ho deciso di uscire lo stesso; mi sono infilato la giacca, fo preso la mia fedele sacca, mi sono calcato in testa il fidato capellino e sono uscito in strada, in una sabato pomeriggio dove la città era quasi deserta, con poche macchine in giro ed ancor meno persone per le vie.

Ho attraversato a piedi il borgo storico dove vivo, lentamente, senza fretta fino ad arrivare in centro, osservando questa situazione di quiete davvero metafisica.

La pioggia scendeva, mi sfiorava il viso, scorreva sul tessuto dei miei abiti ed accessori, ed improvvisamente, un pensiero mi è balenato alla mente, rapido come un fulmine...come può una cosa così bella essere dannosa?

Amo la pioggia, ho sempre amato la pioggia ed oggi ho fatto qualcosa che non facevo dagli anni della scuola. Così. Semplicemente e serenamente, senza sottostesti freudiani.

Non importa quanto zuppo fossi quando sono rientrato.
E' stato qualcosa che riconcilia con il mondo.



Andre.!

venerdì 23 maggio 2008

...meglio l' " Impero" o lo " Jedi " ?

...una bella sfida.
Insieme al mio fratellone Franz, in cerca di nuovi orizzonti, ci siamo lanciati reciprocamente una "sfida":
una settimana di tempo per scegliere massimo 4 fumetti che ci piacciono da morire e di cui non potremmo vivere senza...un po' come il discorso tra Dante e Randal su cosa sia meglio tra il Ritorno dello Jedi o L'Impero colpisce ancora.
Questa l'è dura, figlioli!
Andre.!

domenica 18 maggio 2008

E per chiudere: The Editors.

Inizio ad amare seriamente questa band; quando li ho scoperti...un paio di anni fa, credo,... mi sembravano solo l'ennesia band post -punk/grunge/new wave a provenire dalla Gran Bretagna, ma dopo aver ascoltato attentamente le loro sonorità ed i loro testi...bhè, accidenti.Recuperate ed ascoltate; sono davvero qualcosa di sorprendente dopo il primo impatto forse più superficiale, e già che ci siete, datte un'occhiata ai loro video, anch'essi davvero notevoli.


Bene, con questo, credo di aver concluso gli aggiornamenti, almeno per il momento; ci risentiamo nei prossimi giorni!
Buona domenica notte a tutti, ovunque siate, con chiunque siate, qualunque cosa stiate facendo.
Andre.!

...e approposito di David Mack...Echo.

E parlando di David Mack in merito alla copertine di Alias, voglio segnalare a tutti che da questo mese, con il numero 137, la testata Devil e Hulk di Panini Comics, recupera e presenta il ciclo perduto di Devil.
" Daredevil: Echo " è una miniserie nella serie che occupava originariamente i numeri 51 - 54 del 2003 sulla collana americana dedicata ad Diavolo Rosso, incastonandosi come intermezzo alla gestione Bendis - Maleev, che si occupa della bella e letale Maya Lopez, originariamente presentata nel ciclo " Parts of an Hole " scritto dallo stesso Mack e disegnato da Quesada nel secondo anno di gestione Marvel Knights.E' un lavoro pregiato, raffinato ed estremamente cerebrale, in cui il Diavolo Rosso non compare quasi, e graziata dai testi in "flusso di coscienza" e sopratutto dai quadri di David Mack: una cavalcata straordinaria che infrange i labili confini tra fumetto popolare e fumetto d'autore, arrivando alla più pura arte pittorica.Nell'attesa che nostro signore dei fumetti si decida a donarci finalmente Kabuky in tutta la sua raffinatezza e liricità, non lasciatevi scappare questa gemma perduta che grazie alle infinite vie della provvidenza, vede la luce in Italia quasi fuori tempo massimo.

Andre.!

Letture della settimana: Alias

Nel corso della scorsa settimana, un po' per necessità un po' per diletto, mi sono rituffato nella lettura integrale di questa serie: Alias, di Bendis e Gaydos, 5 volumi 100% Marvel usciti qualche tempo fa.

Doverosa premessa: non centra nulla con il serial tv dallo stesso nome.

Le avventure di un Jessica Jones, eroina in costume che ha appeso il mantello al chiodo per intraprendere il lavoro di detective privato.

Riconfermo quelle che sono state le impressioni della prima lettura, all'uscita di questo materiale qualche anno fa: Bendis è interessante nella costruzione del racconto, anche se a volte eccede con le parole rischiando di rendere verboso il lavoro; utilizzando un metodo di addizione, crea uno scenario che per certi aspetti è assimilabile allo spirito di Marvels di Busiek e Ross, ma ribaltando il punto di vista : Jessica Jones è un essere dotato di superpoteri che osserva altre Meraviglie con superpoteri, raccontandoci come anche gli dei possono essere implicati nelle stesse cose terrene dell'uomo comune ( vizzi, virtù, bassezze e via dicendo ).


Interessanti sono poi i disegno di Gaydos, che con un uso estremo di bianchi e neri riesce a rendere molto realistiche le figure e gli scenari che realizza. Bella inoltre la regia e la dilatazione temporale che infonde alle pagine, utilizzando pagine che per la maggior parte scorrono in orizzontale, quasi come le famigerate splash page, riempite da moltissime vignette che mantengono sempre e comunque accesa l'attenzione del lettore.

Buona anche la colorazione, che gioca molto con la gamma di marrone, arancione e grigio, ricreando un interessante esperimento di atmosfera da pellicola sovraesposta.

Plauso infine per le copertine curate da David Mack, autore del meraviglioso Kabuky ( purtroppo inedito per la gran parte qui in Italia ), che grazie ad una varietà incredibile e sopratutto sorprendente di stili e materali, oltre che una tecnica non indifferente, creano una serie di bellissimi dipinti, in bilico tra le avenguardie artistiche del '900 e la digital art del 21° secolo.

Se prorpio vogliamo trovare due pecche, esse sono:

1- la mancanza di reperibilità dell'intera serie; alcuni volumi sono esauriti e non sono per ora previste ristampe da parte di PaniniComics.

2-la trama secondaria, quella che rigurda da vicino Jessica Jones ed i suoi segreti, che purtroppo ha un finale abbastanza affrettato e tutto sommato, non all'altezza della costruzione che si segue albo dopo albo.

Questo primo prodotto della linea Marvel MAX, merita comunque di essere recuperato e letto, benchè forse alcuni suoi punti di forza quando uscì, oggi risultano non essere così rivoluzioni come apparvero all'epoca.



Andre.!

Fermoimmagine


Dunque, ultimamente non ho aggiornato molto questo spazio, un po' per motivi di tempo, un po' per motivi di voglia...la primavera ha colpito duro, e come tutte le primavere che si rispettino, ha portato una gran voglia di sonno, evasione, cambiamento a 360° e in generale un certo malcontento nei confronti della mia situazione sociosentimentalavorativa; sono molto nervoso di questi tempi e basta davvero poco per innescare reazioni brusche e veementi, nei confronti di chiunque si aggiro intorno a me ed al mio "campo energetico" ( che equivale alla lunghezza del mio braccio destro proteso in avanti...so' strano, lo so ma che ci volete fare? ).


Diciamo poi che questo clima che continua ad essere altalenante, piovoso ( per quanto ami la pioggia ) e tutto sommato freddo, non aiutano nemmeno la mia salute che procede tra alti e bassi.


Arriverà prima o poi questa sacrosanta estate?


Lo speriamo tutti vivamente.


Comunque sia, facciamo almeno un po' di aggiornamenti se non proprio indispensabili, almeno che dinamizzano questo spazio.
Andre.!

venerdì 16 maggio 2008

...A ME PIACCIONO LE COSE STRANE...




Si lo so, il titolo trae in inganno, ma l' ho scelto solo per attirare l' attenzione anche dei più depravatucoli!
Lo ammetto, provo una profonda e sincera attrazione per le interpretazioni di Adam Sandler; ok non sarà l' attore del secolo, ma lo trovo sincero e genuino nella recitazione; soprattutto molto, molto versatile. 
Il merito della bellezza poetica di questo film va soprattutto al valente regista e sceneggiatore Mike Binder, che ha saputo dirigere Adam Sandler in una parte drammatica che poco si confà al tipo di attore!

Ho trovato l' interpretazione di Sandler davvero strepitosa, la sua performance è ricca di contenuti e emozioni vere, vi basti solo pensare che finalmente, dopo una marea di tempo, mi ha fatto piangere!

La validità della pellicola però è da caratterizzata anche dalla narrazione, dalle situazioni presentate, e dalla bravura degli interpreti che arrivano a toccare le corde più interne, in un modo che è impossibile ignorare, e che scuoterà anche le scorze più ruvide!

La storia, non è neanche delle più orginali: un uomo,Charlie Fineman ( Adam Sandler ), colpito da un grave dramma si chiude nel suo mondo fatto di musica, libertà e totale sregolatezza;
toccherà ad Alan Johnson ( Don Cheadle ) tentare di riportarlo alla realtà. E' probabilmente grazie alla linearità della trama che il regista riesce a rendere tridimensionali e vitali i suoi personaggi di celuloide.


Oltre alle ottime interpretazioni e alla sapiente regia, il film si avvale anche di una colonna sonora
 strepitosa, Springsteen, Pearl Jam, The Who ( con Love reign over me da cui il film trae il titolo ); ci accompagnano scandendo i ritmi della narrazione e rendendo la pellicola indimenticabile.
Da vedere!

P.S per Andre: Il celulare è kaput, appena ripristino le telecomunicazioni ti richiamo!

giovedì 15 maggio 2008

Cose che mi piacciono in tv

THE CLOSER - tre motivi per guardarlo:

1- Kyra Sedwick ed il suo abbigliamento...non so voi, ma io la trovo sexy da morire!
2- il cast; una amalgama estremamente azzeccata e che funziona alla grande sullo schermo.
3- il mix di dramma e leggerezza davvero frizzante e tutto sommato inconsueto in questo genere.

SAVING GRACE - tre motivi per guardarlo:

1- Holly Hunter: sboccata, ubriacona e scoppiata al punto giusto.
2- l'Oklahoma; parliamoci chiaro: chi si sognerebbe di ambientare un procedural tv in Oklahoma?
3- la sigla di apertura con la voce roca di Everlast e l'aria surreale che si respira nel serial; mix semplicissimo eppure che lascia senza parole e divertiti.

Andre.!

lunedì 12 maggio 2008

"...show me the way to go home..."

Chi è fan degli U2, sicuramente ricorderà il leggendario ed insuperato ZOOTV Tour/ZOOROPA '93 che si snodo' lungo tutto il globo dall'inizio del 1992 alla fine del 1993, con il suo enorme impianto di schermi e ricevitori satellitari che ogni sera facevano balenare immagini subliminali da ogni angolo del mondo dritte nelle teste degli spettatori; sicuramente chi è fan ricorderà anche le varie maschere che Bono indosso' durante quel lunatico carrozzone digitale: il predicatore Mirrorball man, the Fly e...MR. MACPHISTO, il satanico crooner infernale che ogni sera prendeva un telefono e chiamava dal palco celebrità varie, mettendoli in situazioni ridicole o parossistiche.

Durante la sua final speech live in tutto il mondo la sera del 27 novembre 1993 dal Cricket Sports Ground a Sidney in Australia, reperibile nel bel dvd " ZooTv Live from Sidney ", dice una frase che voglio citare ora in questo preciso momento per commentare ciò che è accaduto fuori da una discoteca del nord est italiano nell'anno di grazia 2008:

"...ALL YOU, NEO NAZIS...I HOPE THEM GIVE YUO AUSCHWITZ. "

Andre.

giovedì 8 maggio 2008

Nuova rubrica!

Lancio un nuovo appuntamento su questo blog!

Nella sidebar troverete il " Testo del Mese", ovvero un testo tratto da libri, fumetti, canzoni, film e chi più ne ha più ne metta che ha un significato particolare per noi, dal più banale al più cervellotico; ogni testo che inseriremo sarà accompaganto da un micro post di massimo 5 righe che fungerà da commento.

Dato che questa folle idea è mia, mi piglio le mie responsabilità e passo al commento del testo di questo mese:

" Mad World ", nella versione di Gary Jules tratta dalla soundtrack del film " Donnie Darko "; oltre ad essere un bellissimo pezzo per voce e piano, pieno di pathos e struggente, contiene un paio di passaggi davvero incredibili ed evocativi. L'ho scelto in versione tradotta perchè indica perfettamente lo stato d'animo che mi accompagna da un po' di tempo, e perchè ho scoperto che non si discosta dalla versione originale come spesso accade con le traduzioni.


Ecco fatto!

Andre.!

Whoooooa!




E' quello che ho esclamatao più volte pensando a questa pellicola.
Almeno tre volte l' ho fatto.
La prima è stata quando sulla rivista Movie, ho visto la pubblicità: " nei cinema " campeggiava sulla pagina. La locandina era senzaltro intrigante, e poi diciamolo, il primo film diretto da Libero De Rienzo, e chi se lo può perdere?
Naturalmente al cinema deve essere rimasto tre secondi, se mai c' è stato...
La seconda volta che ho potuto dire Whoooooa! è stata nel momento in cui il mio socio Andre mi rivelava che potevo comprare il dvd in edicola...e chi me lo impedisce stavolta? Se i cinema mi avevano impedito di vederlo, nessun' altro mi avrebbe fermato!
La terza e spero non l' ultima, è stata quando finalmente l' ho visto!
Premetto che non è una pellicola semplice; sicuramente e fortunatamente abbisogna di più visioni per darne una valutazione più precisa!
Ma che cazzo, io non sono un critico, per cui la mia " recensione " è un agglomerato di sensazioni!
Il film si divide sostanzialmente in tre parti, sottolineate da tre " fontespizi " inserite nelle sequenze girate.
Sangue è incentrato sugli avvenimenti di un' " ordinaria " giornata di due fratelli: Iuri ( Elio Germano ) un genio assoluto, a suo modo, totalmente fuori da ogni schema; ( vi dico solo che alleva zanzare ) e Stella ( Emanuela Barilozzi ) ragazza dolce e dinamica, diciamo la metà solare e non sociopatica di Iuri. 
Come dicevo però il temine giornata ordinaria è un' eufemismo.
Già dalla prima scena veniamo catapultati in uno stordimento sensoriale fatto di immagini; voci e situazioni, avvalorato dal montaggio serrato e dalla regia sperimentale, grazie alla quale, passiamo da uno stato confusionale iniziale ( I atto ); ad uno assolutamente delirante ( II atto ) fino ad arrivare ad un lucido e spietato epilogo.
Queste sono le sensazioni che ho provato, più avanzava la narrazione, più riuscivo a provare quello che il film mi trasmetteva!
Non sono un gran esperto di regia o critico cinematografico, ma il metro di giudizio che uso è semplice: se la visione mi lascia dentro qualcosa e mi permette di rimuginare sulla pellicola anche nei giorni successivi; più giorni rimugino più mi è piaciuto!
So di non aver rivelato troppo sulla trama, anzi non ho detto proprio nulla, ma per me è stato una fortuna arrivare alla visione del film senza pregiudizi o soffiate, e penso che per Sangue,   sia l' approccio ideale! 

Non tocca a me giudicare se Libero De Rienzo sia un buon regista o meno, ma sono sicuro che sia una persona di talento e con tante cose interessanti da dire, per cui lunga vita al De Rienzo regista!
E ancora una volta...Whoooooa!

martedì 6 maggio 2008

Rifacciamoci il trucco!!!

Qualche anno fa andava in onda un programma tv condotto da Gaia DeLaurenti chiamato Changing Rooms, in cui un set di arredatori rifaceva il look ad appartamenti e case di poveri cristi che poi quando varcavano la soglia dopo una settimana, esibivano faccine sbalordite...bhè che dire...come sempre nei secoli e millenni: MITICO FRANZ!!!!!!!!!!!!!!!

Andre.!

Si stava meglio quando si stava peggio?



Ciao a tutti, come promesso sono rientrato in circolazione...esticazzi, dirà qualcuno, ed ha ragione aggiungo io!
Il buon Andre, da solo, ha saputo rendere vivo e vitale questo blog come meglio non si sarebbe potuto, quindi gli faccio ufficialmente i miei complimenti!
Per dare un senso al mio ritorno sulle frequenze del coniglio, volevo " drammatizzare " gli eventi che mi hanno costretto ad una prolungata assenza.

Credo sinceramente che il mio percorso degli ultimi 5 mesi sia stato a dir poco strampalato e frenetico; se qualcuno mi chiedesse di riassumerli non saprei ne da che parte cominciare, ne come essere chiaro coinciso e sintetico!
Per farla breve ho cambiato in corsa il mio "vero" lavoro, mentre terminavo, con il mio socio Andre, un nostro decennale progetto. Notti insonni, si sono alternate a levatacce, giornate lavorative tutto sommato inutili sono state sostituite da frenetiche sessioni istruttive per mettremi al passo con i nuovi colleghi più esperti, il tutto mentre veniva alla luce, appunto, il nostro " pargoletto ".

Ma quando dopo questi 5 mesi, ho potuto tirare un pò il fiato, mi sono reso conto di quale salto nel vuoto aves
si fatto... ben inteso non che non lo avessi preventivato, ma in qualche modo la mia incoscienza genetica ha avuto, come sempre, il sopravvento.
Chiaramente sono soddisfatto di aver completato il progetto di una vita, ma adesso che posso pensare esclusivamente al lavoro " vero " mi chiedo se potrò mai alzarmi la mattina e godere esclusivamente di quello che voglio fare per vivere, senza dover essere costretto ai vari lavori surrogato che comunque mi consentono di vivere...amata pecunia!
Non era meglio quando facevo parte del cast dei Simpson?
Ah già, non è mai successo...

lunedì 5 maggio 2008

Luna storta.

Dato che oggi butta piuttosto male per tutta una serie di fattori, un bel post incazzoso.

C'è stato un tempo, circa 14 anni fa, in cui due ragazzotti promettenti e coraggiosi decisero di dire basta con i ritmi schiavizzanti del lavoro per le grandi case editrici americane per rischiare in prima persona con un prodotto che poteva essere solo una scommessa sulla carta, senza la sicurezza al 100% di riuscire a mandare avanti la baracca con le proprie gambe.

Certo non furono i primi a farlo, ma forse furono tra quei pochi che lo fecero con più rabbia.

Nel novembre del 1994, sotto il marchio Event Comics, Quesada e Palmiotti iniziarono a fornare le avventure del supereroe " Ash " con un set di miniserie che praticamente, mai una volta in quattro anni mancarono la loro bimestralità di uscita.
Dopo la gavetta Valiant, le prime collaborazioni con le major, ma prima della dirigenza Marvel e prima delle sceneggiature fiume per DC, questi due giovanotti si lanciarono e sbizzarirono su questa serie davvero bella, con coraggio e passione cieca.

Procuratevela, guardatela, sfogliatela e sarà impossibile non cogliere quell'energia dirompente, quell'ira divina che le pagine sprigionano, in ogni inquadratura,ad ogni segno di matita, in ogni tocco di pennino.
Tutte le volte che ripesco dallo scaffale questo materiale, sono colto a mia volta da una rabbia e furore sacro, un movimento frenetico e incontrollabile, contro lo stallo creativo in cui viviamo tutti aspettando la grande occasione, che mai sembra arrivare.
E' la mia batteria, la mia pila atomica; guardando questo lavoro, mi viene voglia di mandare al diavolo tutto e tutti e dire "Ok: fanculo quello e fanculo quest'altro. Ne ho piene la palle delle parole e ora esigo dei fatti. Adesso ve la faccio vedere io".

E non è detto che...

Aspettare il giusto tempo è cosa saggia, ma l'eternità e davvero troppo lunga per chiunque.

Andre.!


sabato 3 maggio 2008

Sghignazzi editoriali

Nei giorni scorsi, ho avuto modo di dare un'occhiata alla versione italiana questo volume:
Si tratta di una compilation delle migliori riduzioni a fumetti dei racconti dello scrittore Ray Bradbury che la Topps aveva curato negli anni '90. Qualcosa di questo materiale nel nostro paese si era visto come inserto di Corto Maltese rivista intorno al 92.

Io lo possiedo in versione originale della defunta IBooks, e già qui c'è davvero da incazzarsi come le iene quando scopri che un errore di montaggio della consequenzialità delle tavole rende illeggibile il racconto firmato da Mike Mignola, ma nella versione uscita in due volumi agli albori della Free Books anni fa, addirittura c'è da morire dalle risate.


Nel racconto ad opera di P.C.Russell e M.Lark, ad un certo punto, il protagonista esclama:
L'effetto del refuso è davvero esilarante in prima battuta. Poi subentra l'incazzatura...

Andre.!