martedì 30 ottobre 2007

Andata/Ritorno



Ultimo post, prima di chiudere la valigia!

Domani si parte per Lucca, per una tre giorni di comiconvention, con tutti i beni e mali di questo tipo di eventi.

Uno dei lati positivi a livello personale è quello di avere una settima libera, in cui avrò modo ( mi auguro ) di andare in "decompressione psicofisica", dato che l'ultimo periodo è stato caratterizzato da un sovraccarico da stress, portato da molte...troppe forse...vicissitudini che mi ha fatto dare un pò i numeri, in tutti i sensi ed in tutti i frangenti ( cosa che si è notata parecchio anche sui miei ultimi post...).

Bene!
Detto ciò, ci rivediamo qui all'inizio della prossima settimana, con impressioni, commenti e magari qualche gossip dall'happening toscano, non prima però di rilasciare un hot tip cinematografico: consiglio a tutti ( ma proprio tutti!! ) " A/R-ANDATA+RITORNO ", secondo film di Marco Ponti, già autore dello strepitoso "SantaMaradona"del 2001, dal quale riprende indirettamente più di un elemento pur non essondone un seguito; protagonisti una Vanessa Incontrada che definire incantevole è riduttivo, e sopratutto il grandissimo Libero DeRienzo, attore annoverabile tra i più bravi, entusiasmanti volti italiani emersi negli ultimi anni, contornati da un indimenticabile, stralunato cast di supporto.

Citando pari pari: "...vabbè, s'è fatta 'na certa", quindi, buona visione e buon fine settimana a tutti!

Andre!

giovedì 25 ottobre 2007

Fotografia di un momento

Il senso più lato di questo pezzo è quello che caratterizza come mi sento in questo momento...è la fotografia di un attimo, di un momento, che spero già domani sia scomparso.

E' la storia di tutti e nessuno, è la storia di me che scrivo, di te che stai leggendo, di Johnny, Billy, Terry come di Luca, Alfonso,Giorgia... di tutti voi e di nessuno di voi.

Ma almeno una volta nella vita, ognuno ha provato queste sensazioni.



THE PROMISE

Johnny works in a factory and Billy works downtown
Terry works in a rock and roll band
Lookin' for that million-dollar sound
I got a little job down in Darlington
But some nights I don't go
Some nights I go to the drive-in, or some nights I stay home
I followed that dream just like those guys do up on the screen
And I drive a Challenger down Route 9 through the dead ends and all the bad scenes
And when the promise was broken, I cashed in a few of my dream

Well now I built that Challenger by myself
But I needed money and so I sold it
I lived a secret I should'a kept to myself
But I got drunk one night and I told it
All my life I fought this fight
The fight that no man can never win
Every day it just gets harder to live
This dream I'm believing in
Thunder Road, oh baby you were so right
Thunder Road there's something dyin' on the highway tonight

I won big once and I hit the coast
But somehow I paid the big cost
Inside I felt like I was carryin' the
broken spirits
Of all the other ones who lost

When the promise is broken you go on living
But it steals something from down in your soul

Like when the truth is spoken and
it don't make no difference
Something in your heart goes cold

I followed that dream through the southwestern flats
That dead ends in two-bit bars
And when the promise was broken I was
far away from home
Sleepin' in the back seat
of a borrowed car

Thunder Road, for the lost lovers and all the fixed games
Thunder Road, for the tires rushing by in the rain
Thunder Road, Billy and me we'd always say
Thunder Road, we were gonna take it all and
throw it all away

( The Promise, Bruce Springsteen, - 18 Tracks -1998 )

Andre.

lunedì 22 ottobre 2007

Sogni dallo Spazio ( interno e profondo )


Alle volte mi domando perchè continuo ad ascoltare tutti i piagnistei e confidenze esistenziali dei miei amici.

Cazzo. Sembra che abbiano un radar per riuscire a localizzarmi ovunque io sia, a qualunque ora del giorno o della notte, per attaccare a parlare della ragazza che li ha mollati per uno che il è contrario di loro, piuttosto che del tipo alto, figo e latino che le ha ammaliate con uno sguardo... ribadisco: eccheccazzo.

Ma passa mai per la testa di queste persone che anche IO ho dei problemi esistenziali, che mai come in questo periodo somatizzo in vari modi, e che forse mi piacerebbe che qualcuno di loro provasse ad ascoltarmi o se ne stesse semplicemente zitto?

Vabbè..detto questo, che mi premeva non poco mettere giù per scaricarmelo dal groppone, passo a parlare di qualcosa di più interessante e bizzarro; guardando noiosamente la tv questa sera in prime time, mi è capitato di vedere una puntata di Voyager, su rai due, in cui uno dei servizi parlava delle voci dei cosmonauti russi captate dallo spazio negli anni '60 da due fratelli torinesi con il loro apparato ricetramettitore.

Incuriosito da questa cosa mi sono lanciato in una surfata sul web per scorprire qualcosa di più e devo dire che si trovano dei documenti davvero interessanti sulla storia segreta e non della conquista dello spazio sovietica durante gli anni della cortina di ferro.

In particolare ho beccato un articolo che trattava delle allucinazioni che i cosmonauti hanno vissuto nello spazio durante i loro voli...si va dalla musica classica proveniente dallo spazio esterno profondo, passando per pianti di bambini fino ad arrivare alla conversazione con fantasmi della propria famiglia.

Tutto ciò mi ha riportato alla mente il meraviglioso 2001 NIGHTS di Yukinobu Hoshino, un bellissimo manga di fantascienza " tecnica ", ovvero basata su principi scientifici effettivamente esistenti ed applicabili nel campo dell' aeronautica spaziale, di un paio di decine di anni fa, uscito all'inizio degli anni '90 per Granata Press e ristampato da FlashBook un paio di anni addietro in eleganti tancobon ( si scrive così? ), che parla del sogno dell'uomo in merito alla conquista dello spazio profondo, inteso come una metafora quasi zen sul bisogno che ogni essere umano, ma non solo, ha di conquistare la parte più profonda di sè stesso.

Affascinante davvero! Non mi meraviglierei se prima o poi mi decidessi a scrivere qualcosa in merito per una delle mie possibili proposte fumettistiche, dato che la prima volta che lo lessi, rimasi con gli occhi sognanti rivolti al cielo ( e dentro il mio animo ) per parecchi mesi.

Andre!

martedì 16 ottobre 2007

Me, Myself and I - Episodio due


Sono giorni strani, in periodi caotici di anni incomprensibili.

Una persona a cui voglio bene se ne va per un po'.

Non sono felice per la sua partenza, ma a volte serve perdersi per potersi ritrovare.

" Per ogni partenza, un ritorno.".

Questa è dedicata a Lei.


JAMAICA FAREWELL

Down the way where the nights are gay
And the sun shines daily on the mountain top
I took a trip on a sailing ship
And when I reached JamaicaI made a stop
But I'm sad to say, I'm on my way
Won't be back for many a day
My heart is down my head is turning around
I had to leave a little girl in Kingston town

Down at the market you can hear
Ladies cry out while on their heads they bear'
Akey rice, salt fish are nice
And the rum is fine any time of year
But I'm sad to say, I'm on my way
Won't be back for many a day
My heart is down my head is turning around
I had to leave a little girl in Kingston town

Sounds of laughter everywhere
And the dancing girls swaying to and fro
I must declare my heart is there
Though I've been from Maine to Mexico
But I'm sad to say, I'm on my way
Won't be back for many a day
My heart is down my head is turning around
I had to leave a little girl in Kingston town

Down the way where the nights are gay
and the sun shines daily on the mountain top
I took a trip on a sailing ship
And when I reached Jamaica
I made a stop
But I'm sad to say I'm on my way
Won't be back for many a day
My heart is down my head is turning around
I had to leave a little girl in Kingston town.

( Jamaica Farewell, in una versione molto bella eseguita da Eugenio Finardi per l'album "Acustica" - Elettra Records - 1994 ).

Andre.

sabato 13 ottobre 2007

Ritorno dalla Zona M


Finalmente, dopo mille tentativi, il nostro commesso-nauta preferito, è tornato sano e quasi salvo dalla Zona M.
Si lo so, il nome sembra quello della zona N ( o negativa ) dei Fantastici Quattro, ma la mia fantasia è limitata…per cui viva i plagio-omaggi!
Ma torniamo alla Zona M.
Questo piano della realtà è abitato da famelici zombie mangiatori di cervello, che si nascondono in mezzo ad alti filari di scaffali colmi di svariati tipi di merce e oggettistica varia, che all’ occasione, si può utilizzare come arma, per combattere questi disgustosi esseri (e qui il plagio-omaggio è al videogame Dead Rising per 360).
Purtroppo il nostro commesso-nauta, dopo essere scampato a numerosi attacchi dei branchi di zombie, è stato catturato dai boss-vampiri, che l’ hanno tenuto prigioniero per settimane e settimane nei loro terribili lager-shop.
Ma come ogni eroe che si rispetti, è riuscito a liberarsi e tornare a noi.
Purtroppo ho paura che presto dovrà comunque farvi ritorno, per tentare di liberare altri come lui dalla prigionia!
Quante cazzate che invento…
P.s. Nella zona M ho incontrato il tizio qua sopra. Se lo incontraste aiutatelo, non denunciatelo alle autorità!
E’ una brava persona, garantito!!!

Franz.

domenica 7 ottobre 2007

Letture del weekend - Steampunk


Oggi un post un po' meno impegnato e veemente di quelli precedenti.

Nel week-end mi sono imposto di leggere qualcosa che avevo comprato tempo fa solo perchè lo trovavo spettacolare visivamente, ovvero i due volumi di STEAMPUNK di Joe Kelly e Bachalo, uscito per MagicPress qualche anno addietro.

Riconfermo quello che pensavo quando li acquistai, ovvero che sono davvero al limite della leggibilità, per quanto sono "incasinati" nella commistione tra testo e disegno, ma ciò non toglie che siano davvero magnifici a livello grafico!

Un Bachalo così scatenato ed esplosivo non lo ricordo da millenni, con un gusto per il dettaglio che trova credo la sua estremizazione massima, fino a rasentare la maniacalità... in due paole: si vede eccome che si è divertito a farlo!

La nota dolente arriva quando passiamo alla storia; devo dire che di Joe Kelly non ho mai avuto una grandissima opinione e non mi ha mai impressionato più di tanto, nemmeno quando si occupava di cose mainstream ai tempi della Marvel. Detto questo, c'è da riconoscergli la capacità di organizzare una storia estremamente elaborata ed articolata, con alcune trovate davvero interessanti, ma che purtroppo soffre di una "sovrascrittura" che la rendono lenta e verbosa in alcuni passaggi, uccidendo in parte la sfrenatezza e velocità grafica dei disegni.

In più aggiungo, la mancata presenza di un finale vero e proprio alla quale sono stati costretti i due autori, dovuta all'abbandono del progetto quando mancano ancora i due cicli conclusivi: la maggior parte dei fili narrativi rimangono aperti e la storia si conclude proprio quando il personaggio femminile amato da Cole Blaqueshmit, Fiona, irrompe improvvisamente sulla scena.

Peccato. Un vero peccato per uno dei prodotti migliori della defunta linea CliffHanger della WildStorm.

Bachalo spesso in varie interviste sul web ha espresso il desiderio di riprenderla in mano e darle la conclusione...speriamo che prima o poi, anche se non ci spererei molto, non la tiri fuori dal suo magico cilindro!

Andre!