domenica 25 novembre 2007

Una "Golden Age" anche per la Marvel?


Quoto direttamente dal sito Comicus.it :




" Dodici eroi dimenticati si apprestano a fare il loro ritorno nell’Universo Marvel nella miniserie di dodici numeri intitolata The Twelve e curata da Joe M. Straczynski (Amazing Spider-Man, Supreme Power) e Chris Weston (Fantastic Four: First Family). "




...come presupposto fa molto " The Golden Age " di James Robinson e Paul Smith, uscito per la concorrente DcComics nel 1993 , del quale posto la cover del tpb qui sopra...che ne dite?



Per una bella preview sui personaggi coinvolti in questo revival, vi rimando direttamente a ComicUs.it :


Andre.!

venerdì 23 novembre 2007

P.S.


...la storia reale dietro la creazione del personaggio Octobriana è peraltro davvero affascinante e stranissima. Se volete saperne qualcosa in più, date uno sguardo al link qui accanto o lanciate il vostro motore di ricerca preferito!


Andre.!

L'Eredità di Luther Arkwright


A pochi giorni dall'uscita del tanto agognato ( da qualcuno, almeno...) tomo secondo di Cuore dell'Impero di Bryan Talbot ( che purtroppo a LuccaComics quest'anno mi è sfuggito...:(... ), per Comma22, ecco un piccolo ricordo di come entrai in contatto con questo autore la prima volta.


Nel 1993 mi recai nell'edicola in cui ero solito comprare le tonnellate di fumetti che oggi ricoprono le pareti del mio ex studio a casa dei miei genitori, quando mi imbattei in uno albo di cui non avevo mai sentito parlare fino a poco prima, edito da uno sconosciuto editore bolognese; era un albo di 64 pagine patinate in bianco e nero racchiuse da una copertina in cui un uomo dai capelli bianchi con gli occhialetti tondi alla Lennon fissava il lettore, mentre alle sue spalle si apriva uno scenario che poteva essere Mosca, i cui cieli tersi ed ampi venivano solcati da una strana aeronave rettangolare mossa da eliche.

Che cosa bizzarra, pensai lì per lì...però il tizio ha un qualcosa di affascinante nel look! Magari è una cosa tipo Vertigo e quindi ci vado a nozze!!


Un rapido scambio di battute con l'edicolante ( Andrea, il Melone Meccanico, grande appassionato di cinema e comics, nonchè voce solista degli ormai leggendari South-a-Phoss, con il quale poi divenni grande amico anche nella vita...), ma al momento non mi seppe dire molto di più se non quel poco che circolava in giro su questa nuova testata e sul suo editore,Telemaco Comics.


Arrivai a casa, dopo le lezioni, con il malloppo di comics sotto mano ed iniziai a leggerli, come mio solito, da quello che mi interessava di meno a quello che bramavo maggiormente, lasciando da parte come sempre le nuove testate o quelle più bizzarre; iniziando dall'Uomo Ragno,passando per gli Incredibili X-Men, arrivai a DcComics Presenta ed infine a...LUTHER ARKWRIGHT.


Questo era infatti il nome del bizzarro personaggio con gli occhialetti alla Lennon.


Ricordo che era il numero 2 di 4, quindi ci trovavamo nel pieno svolgimento di una storia fantascientifica con pesanti implicazioni socio-politiche non lineare, che spostava la narrazione da un mondo parallelo ad un'altro con una tale scioltezza e vertiginosità da risultare incomprensibile; il disegno realistico poi era in bianco e nero, fatto di un infinito e pesante tratteggio tipico della scuola inglese degli anni 80, ma il vero shock furono i personaggi e le situazioni: una guerra a livello mondiale guidata da un'Inghilterra vittoriana in cui coesistevano aeronavi, supercomputer senzienti, armi laser accanto a divise da ufficiale dell'esercito prussiano etc., sangue vomito e sperma come se piovesse, questo Luther Arkwright del quale non capivo la collocazione all'inteno del racconto poichè esisteva su ogni piano della realtà in cui ci si imbattesse nel racconto e, su tutti, un'eroina russa che sembrava uscita da un western porno softcore anni 70 chiamata OCTOBRIANA che guidava una rivoluzione a livello planetario sul suo piano della realtà alternativa, nonchè l'intero Casato Reale inglese che era parte attiva e centrale del racconto.


Decisamente troppo, per i miei gusti dell'epoca...anzi un incubo vero e proprio. Questo autore, tale Bryan Talbot, che ricordavo piacevolmente per il meraviglioso Sandman Special insiema a Neil Gaiman, doveva avere qualche problema di troppo.


Passano gli anni ed ecco che Luther Arkwright incrocia nuovamente il mio cammino, credo fosse il 1998 o giù di lì, in una delle edizioni più squallide che avessi mai visto del Quark Hotel di Milano, sullo stand di un amico commerciante, questa volta in forma completa, 4 su 4...non riesco a fermarmi e lo prendo nuovamente, stavolta in una versiona brossurata con un fottio di materiali aggiuntivi, contributi, articoli ed interviste e l'introduzione di un certo signore chiamato Alan Moore...chiamalo fato, chiamalo karma, chiamalo destino.


Sindrome di Stendhal. Immediata, fulminante.


Inutile aggiungere altro, se non che ad oggi, dopo quel primo burrascoso ed insostenibile incontro al quale non ero minimamente preparato 4 o 5 anni prima ,con il personaggio e la storia,THE ADVENTURES OF LUTHER ARKWRIGHT condivide lo stesso spazio di Watchmen, Sandman, Elektra Assassins, Dark Knight e Transmetropolitan sullo scaffale di casa e nello scaffale mentale che ho in testa e con il quale convivo ogni giorno; ed il suo autore, BRYAN TALBOT, creatore tra le altre cose di quello struggente capolavoro di lirismo assoluto che è The Tale of One Bad Rat, è diventato uno degli autori che amo ed ammiro e che più ha influenzano il mio modo di scrivere e pensare ai fumetti.


Andre!


giovedì 15 novembre 2007

Me, Myself and I - Episodio tre


Oggi voglio postare una cosa che proviene ancora da uno dei miei innumerevoli, vecchissimi notes; in questi giorni quello che sto per postare ha assunto una valenza un pò particolare anche per quanto riguarda il mio impegno nel campo del fumetto...insomma, una specie di monito per Me,Myself and I in primo luogo, ma anche per chiunque voglia rifletterci sopra un momento.


Forse a volte, quando sembra di essersi smarriti nel proprio labirinto interiore, in realtà si è solo due passi a lato...un pò come le cose che sembrano non avere nessuna attinenza con il mondo del fumetto di cui spesso parlo in questo luogo; forse esse sono solo due passi a lato rispetto al centro.



Chiavi




Ogni giorni ci vengono offerte una moltitudine di chiavi.

Ognuna ha un suo colore,
ognuna possiede una sua forma.

Qualcuna permette di aprire le porte giuste…
…altre spalancano le porte dell’Inferno…
…altre ancora,non ti appartengono
ma
incrociano ugualmente il tuo cammino
e, forse, solo in apparenza,
non servono a nulla.

Ognuno ne trovera’ una ,
diversa nella forma e nel colore,
che apre la propria porta.

Nostra è la Scelta.

Nostra è la Convinzione

Nostra è la Volonta’

di usare quella chiave.



( presa da un mio vecchio notes giallo scritto a mano nell'anno di grazia 1993, rimasterizzata su una tastiera nel 1997.)


Andre.!

mercoledì 14 novembre 2007

All'ombra di Corto: un apprezzamento.


Eccomi di ritorno su questi schermi...ciao a tutti!


Come va lì fuori?


Qui tutto discretamente...mediamente nella quotidiana normalità.


Dato che il mio compagno di merende Franz ha già pensato a fare un primo reportage abbastanza approfondito e pungente, sul quale peraltro mi trovo in accordo quasi su tutta la linea, sul nostro Lucca Trip (...oh approposito...vorrei ringraziare anche io la mitica Antonella per l'incrollabile pazienza che ha dimostrato nel seguirci in questa impresa e, nota personale, nel sopportare la mia sociopatia che nell'ultimo mese, complice la stanchezza psicofisica che mi portavo appresso da parecchio tempo, ha toccato vette davvero allarmanti...grazie Anto. Di cuore.), passo oltre , riservando alcune mie osservazioni sulla manifestazione per i tempi a venire e vado a parlare di una riscoperta che ho fatto solo di recente, ovvero Hugo Pratt.


Di Pratt e delle sue opere più famose o minori c'è in giro chi ve ne può parlare molto più e sopratutto meglio di me dato che, forse più per "pigrizia" che altro, l'ho scoperto molto tardi come autore, decidendo che forse era ora e tempo di avere un'edizione completa e ragionata almeno del suo Corto Maltese solo nel momento in cui è uscita quella di Panini/Gruppo Ed. L'Espresso di un paio di anni fa, ma voglio comunque parlare di qualcosa che avevo completamente dimenticato di possedere.


Qualche giorno fa stavo rovistando in un paio di scatole nelle quali ho riposto molti libri e romanzi per motivi di spazio e mi sono imbattuto in " Aspettando Corto ", edito da Del Grifo nel 1987; non ricordo esattemente come ne entrai in possesso...forse un regalo, forse parte di un "acquisto di massa", no lo so.
Scritto in prima persona da Pratt stesso, è una sorta di autobiografia che parla dei suoi viaggi ed alcune delle sue esperienze di vita, spaziando dal Ventennio fino ai giorni nostri ( gli anni 80 all'epoca dell'uscita), in cui sapientemente ed indissolubilmente si mescolano realtà e romanzo; ed è questa la cosa davvero affascinante: in un italiano che risente in molti punti di un'irresistibile contaminazione con il dialetto veneto e lo spagnolo, ma anche dell'inglese, francese e antica lingua africana, retaggio del suo perpetuo peregrinare attraverso il mondo, Pratt dimostra qui, a mio modesto parere, la sua piena potenza come narratore di storie, che in questo particolare caso è priva del supporto visivo dato dai suoi pennelli ( se non nella parte finale dove vi sono riprodotte circa un'ottantina di pagine di schizzi e fotografie di viaggio, non necessariamente legate al contesto del libro ),riuscendo a creare un mondo ed uno stato d'animo tali in chi si immerge nelle lettura da rendera vivi e vividi i colori, gli odori, le città da un'estremo all'altro del mondo di cui scrive, semplicemente attraverso questo accostamento di linguaggi così assolutamente diversi tra loro, ma incredibilmente evocativo.


E' come viaggire attraverso i caldi mari del sud del mondo, attraversare l'Africa per giungere alle fredde ed umide corti veneziane senza nemmeno muoversi dalla poltrona di casa, ma sentendo il dolce cullare del' oceano-mare, il sole implacabile che brucia sulla pelle, l'odore pungente delle acque lagunari mescolarsi alla civiltà.


Per molti romanzi e romanzieri, ho sempre pensato intimamente che questa capacità fosse un punto non propriamente a favore, dato che in un certo qual modo può assopire la voglia di viaggiare in prima persona, ma in questo caso no.
In questo caso si ha l'impulso irrefrenabile di prendere uno zaino, metterci dentro un cambio e partire senza voltarsi indietro e senza preoccuparsi di avere una meta ben precisa, ma con il solo scopo di viaggiare per vivere e sentirsi vivi.


Come Corto.

Aspettando Corto, appunto.


Se avete voglia di setacciare qualche bancarella o qualche remanider, portatevi a casa questo libro e leggetelo; è un'esperienza impagabile.


Andre.!

mercoledì 7 novembre 2007

Le Avventure del Coniglio-Spin Off-del Franz


Ebbene si, anch' io son tornato.
Complice il novello allacciamento internet a casa mia, spero proprio ora di poter curare di più questo spazietto, che mi è stato gentilmente offerto dalla regia.
Visto che Andrea ha iniziato questa nuova rubrica, io creo subito una miniserie collegata, commentando a mio modo la nostra sortita di Lucca.
Frequento Lucca Comics più o meno dal 1999, quando ancora si svolgeva nelle tenso-strutture agglomerate tra il palazzetto dello sport cittadino e il fangoso posteggio; la gita si sviluppava più o meno nell' arco di una giornata, poche ore di visita, con levatacce e rientri in serata, ma con la gioia di aver comprato chili e chili di carta colorata, meglio nota come fumetti.
Poi i fumetti ho cominciato a farli io e, dall' anno scorso, Lucca Comics ha assunto un' altra valenza, almeno per me.
ho passato anni a trottolare per il mondo, pensando che solo l' estero fosse degno di conoscere le mie/nostre fatiche, e per questo penso di essere un perfetto idiota!
Ben inteso, non voglio snobbare il mercato estero, darei un braccio per lavorarci, però, visto che ci lamentiamo costantemente del fatto che nessuno nota e valoriza i nostri lavori nel Bel Paese, forse dobbiamo del tutto rivedere i nostri piani di conquista...
Vengo a quagliare con il discorso Lucca.
Se vogliamo veramente cambiare le cose, noi nuovi autori, dobbiamo guardare di più al mercato nostrano, insistere a presentare i nostri progetti qui in Italia, se non altro per tentare di sensiblizzare editori ed addetti al settore, che per ora prediligono importare materiale invece che investire su prodotti nostrani.
In questo Lucca Comics sta cercando di ritagliarsi uno spazio autorevole.
Non vuole essere una marchetta, questo mio pensiero, solo un reportage di quanto visto e toccato con mano:
dal Contest alle portfolio reviews da parte degli editori italiani, la fiera presenta alcuni importanti occasioni per tutti coloro che vogliono fare fumetto e farlo bene!
Dimostriamo di avere quella marcia in più, e facciamogli capire che allevare un vivaio di autori Italiani è meglio che chiamare la solita meteora internazionale!
Da qui a trovare poi seriamente un lavoro ne passa, ma almeno non perderemo un treno importante!
Scusatemi, se vi ho annoiato, farò ammenda, ma questo vuole essere probabilmente un consiglio a voce alta in primis per me stesso...
Per colorare questa sbrodolata di parole posto uno dei lavori che presentammo ad Angouleme.
Buona sera e buona fortuna.
Citazione del giornalista Ed Murrow.
Franz
P.S. Un ringraziamento va alla mia morosa, che si è fatta due maroni, GRAZIE ANTO!

martedì 6 novembre 2007

Le Avventure del Coniglio - episodio 1 -



Complice il fatto di essere stati alla LuccaComics di quest'anno, mi sono deciso ad aprire una nuova rubrica che spero possa proseguire per un po', anche se con cadenze alterne; in questa sede, Franz ed Io parleremo un po' di quelle che sono state le nostre peregrinazioni nel "meraviglioso mondo dei fumetti", raccontando viaggi, incontri, skazzi, e soddisfazioni che abbiamo collezionato nell'arco di questi 10 anni, ai quattro angoli del globo, fino a spingersi là, dove mai nessuno è giunto pri...er...uhmm...forse ho sbagliato citazione...vabbè, ho reso l'idea?

Come compagno di viaggio e mascotte di questa rubrica ho scelto il simpatico animaletto qui a fianco e la sua spaventosa ombra, un pò perchè sono un grande fan del film Gremlins, un pò perche penso che in un mondo dove abitano Conigli di Metallo, in buon Gizmo non si troverebbe a disagio...sempre che non mangi e si faccia il bagno dopo mezzanotte, ovviamente!!

Vediamo un po'...da dove iniziare...bhè! Perchè non dall'inizio!

Gennaio 2003, Angoulemme.

Fu il nostro primo anno alla convention francese, quando ancora il Coniglio di Ferro non esisteva ma al suo posto vi era una combricola di ex compagni di classe che usciti freschi freschi dal corso di studi, avevano passato l'estate a progettare titoli da poter proporre ad un editore; fu un'esperienza per me grandiosa, oltre che formativa anche se si concluse con un nulla di fatto.

I momenti leggendari furono senz'altro due:

il primo appena arrivati, ovvero quando ci recammo al luogo dove avevamo prenotato per dormire; avete presente il motel Bates di Psycho? Bene. L'unica differenza è che era una casa privata abitata da una signora che poteva avere...che ne so...130 anni, che fumava circa 4 pacchetti di sigarette al giorno ed era afflitta da una simpatica tosse tipo bronchite cronica. La casa era piena di gabbie per canarini vuote ma mantenute in perfette condizioni e con il distributore di mangime che prontamente veniva riempito ogni giorno,ed in un angolo vi era la ciotola di un gatto, che in 4 giorni di permanenza, nessuno di noi ha mai visto...ed eravamo in 7; una mattina, l'ultima se non ricordo male, la signora, gentile e premurosa, ci chiese se volevamo la colazione mentre si avvicinava minacciosamente con in mano una scatoletta di cibo per gatti ed il lavello era pieno di pentole che credo fossero lì dal 1984...Dio, surreale è davvero poco a dirsi;

il secondo momento leggendario fu sicuramente il viaggio di ritorno, passato in 7 dentro un vagone notte...avete presente il carro bestiame che si vede nei vecchi film western? Ecco. Vi siete fatti un'idea.

Il mio momento personale che mai scorderò, fu l'incontro con Neil Gaiman, verso il terzo giorno, che stava presentando la versione francese di Coraline; ricordo che passeggiando per i padiglioni della convention, sparsi nel cuore di una splendida città gotica come è Angoulemme, con quell'aria strana dell'inverno di gennaio, lo intravidi ad un tavolo. Non potete capire che tuffo al cuore, persi letteralmente un battito! Non avevo la benchè minima intezione di avvicinarmi, dato che la tremarella mi aveva preso dritto alle gambe, quando Franz mi guardò e mi disse " Bhe? Che stai aspettando? ", spingendomi letteralmente davanti allo stand; presi una copia di Coraline, la porsi a Mr.Sandman in persona e gli chiesi di autografarmela e biascicai qualcosa in inglese tipo " La ringrazio per avermi cambiato la vita con il suo lavoro", alchè lui rispose con un sorriso mentre mi restituiva il libro qualcosa come " No,no, non è il caso, è troppo davvero".

Sono stati i miei 10 minuti da nerd piu' belli che abbia mai vissuto, ed oggi Coraline, è l'unico libro che non ho mai riacomprato tradotto di Mr.Gaiman, perchè legato indissolubilmente a quel particolare momento.

In mezzo vi furono 4 giorni di file, discussioni più o meno pacate tra di noi, incazzature di vario genere, tanta stanchezza fisica e psicologica e colloqui interminabili, dove il migliore fu senza dubbio quella allo stand Glenat: arriva il nostro turno, ci avviciniamo ed iniziamo ad esporre il nostro progetto a questo ragazzino di non più di vent'anni che alla fine ci disse più o meno " fate gli imbianchini, così potete comunque lavorare con un pennello in mano." Dal basso della nostra inesperienza, non ci restò altro da fare che raccattare la nostra roba ed uscire dallo stand con un bel " fanculo " stretto tra i denti.

Eravamo giovani e mancavamo di esperienza, ma iniziammo ad apprendere più da vicino quelle che potevano essere le reali limitazioni del presentare materiale alle convention. Presto qualcosa lo imparammo ( forse...).

Ripensandoci oggi, mi viene davvero la risata alla bocca, perchè alcune situazioni le trovo talmente surreali che non riesco a darmi una spiegazione, ma comunque fu l'inizio e forse la prima consacrazione dell'amicizia che mi lega a Franz. Nel corso degli anni, molte delle persone che erano con noi in quel viaggio si staccarono dal gruppo, perseguendo o trovando altre dimensioni, chi nell'animazione, chi nella musica, chi abbandonando il campo per dedicarsi completamente ad altro, ma quell'anno fummo tutti insieme, ( nota critica: anche se in misure diverse...) impegnati a conseguire i nostri sogni.

Il fatto che non ci riuscimmo, è solo un dettaglio perchè ben altro si sarebbe prospettato di lì a poco sull'orizzonte...ma questa è un'altra storia! ( che banale!!! ).

Hey Gizmo! Molla quella coscia di pollo!!!!!

Andre.!

domenica 4 novembre 2007

Il Ritorno


iHola!

Eccomi di ritorno dall'edizione 2007 di LuccaComics.


Non mi dilungo più di tanto su questo evento perchè devo ancora metabolizzare un po' questa mini vacanza e formulare un pensiero coerente sulle mie impressioni; quindi rimando ai prossimi giorni la sentenza ( !! ).


Colgo invece l'occasione per postare qui sopra un'immagine di un'opera che finalmente è entrata e far parte della mia collezione personale dopo molti anni in cui l'ho osservata con un po' di timore e diffidenza quasi riverenziale, ovvero la saga dell' " Eternauta ", di Oesterheld e Solano-Lopez, nella versione di tre cartonati del 1993 editi nella collana EuraComix dell'Editoriale Eura.


Sono al secondo volume di tre e devo dire che dopo un primo sforzo notevole per mandare giù questo tipo di disegno ( che certo la stampa tipografica non aiuta molto, purtroppo...), sono affascinato!


Ne riparlerò più approfonditamente quando lo avrò terminato ( in tutto sono quasi 700 pagine ), ma è davvero spaventoso, come metafora della situazione politica argentina degli anni 60-70, ma affascinante per lo sviluppo della storia puramente fantscientifica che racconta.


Torno alla lettura! Ci rivediamo qui presto!


Andre.!
P.S. : mi sono finalmente deciso a postare un po' di immagini legate ( o meno ) alle cose di cui ho scritto fin'ora. Magari ci vorra un po' perchè siano complete , ma almeno è un inizio...tornate, date un'occhiata e ditemi, se vi va, che ne pensate!