giovedì 28 febbraio 2008

L'Angolo di Spider 2 : Groupies!


Torna la rubrica saltuaria curata dal mio amico qui a fianco;

stavolta parliamo di una cosa che mi ha un po' scocciato personalmente, ovvero l'autoglorificazione.

Premesso che ognuno è libero di dire e far pensare ciò che vuole sul suo sito web, blog, rivista o biglietto da visita, una cosa che però non mi va più giù è chi di questi mezzi fa un uso davvero bieco, cercando di raccogliere a sè il plauso e consenso della folla, che gli sta intorno solo perchè magari crede che un domani questa "amicizia" gli potrà tornare utile per qualche scopo personale.

Un esercito di groupies pronti a dar via anche il culo a quello che si fa passare come "Romeo er mejo gatto der Colosseo", osannando ogni minima cazzata che questo dice o scrive, molto spesso con quell'aria spocchiosa di chi si sente arrivato quando in realtà non si rende conto che quello che produce è nella migliore delle ipotesi merda e che se vuole davvero arrivare deve cambiare atteggiamento, con una buona dose di umiltà.

Ma tanto chi è affetto dalla "Sindrome di Romeo mejo gatto der Colosseo" non potrà mai cambiare atteggiamento, perchè è troppo preso a costruirsi un'immagine da idol.

Branco di coglioni chi si perde ancora dietro a questa gente.

Cresete, che è ora.

Vi Odio Tutti.

Andre.!

domenica 24 febbraio 2008

Hi, I'm Dereck Zoolander...

Settimana piena.

Stress che ricomincia a farsi sentire e salute altalenante...palle!

Avete presente la scena di Zoolander in cui Owen Wilson e Ben Stiller...


...cercano di estrarre l'hard disk dal computer nell'ufficio di Mugatou?

In questi giorni, davanti a Photoshop mi sono sentito più volte in quel modo...



Andre.!

sabato 16 febbraio 2008

Un Sogno di Morte



Altra visione di questa settimana.

Il film di DelToro è strepitoso per ambientazioni, regia, scenografia; in alcuni tratti ho notato più di un riferimento ad un altro caposaldo del genere fantastico, il Labyrinth del grande Hanson, nonchè un elemento che di solito apprezzo in un autore cinematografico, ma solo fino a quando non diventa clichè ( vedi il mio amato David Lynch ), ovvero l'autoreferenzialità, formale e stilistica.

Avete notato che il disegno dei 7 giardini concentrici al centro dei quali sorge il monolito nel cuore del labirinto sono gli stessi che si vedono in Hellboy quando rinasce Rasputin? Ed andando a memoria, sono quasi sicuro che lo stesso motivo sia presente in una scena di Blade 2 e Mimic (ma sopratutto per quest'ultimo dovrei verificare); se usata in modo intelligente, questo tipo di autoreferenzialità serve a delineare una continuità stilistica tale da creare una seconda linea di lettura all'interno della propria produzione, spesso affascinante ed inaspettata.

Ma più di tutto, quello che maggiormente mi ha colpito della visione è la sensazione che ho avuto alla fine: sembra di assistere ad un sogno di morte.

Mi spiego meglio: alla luce del finale della pellicola, mi sono reso conto che l'intero film risponde alla logica ed al meccanismo del sogno, quel tipo di sogno che, dato il contesto ed il background che si acquisisce durante la visione, può accadere poco prima di morire, dove la realtà viene trasfigurata e sublimata, una mutazione della realtà che plasma l'ambiente in funzione del contesto.

A confutare in parte la mia sensazione, ci ha pensato mia madre, che di questo film ha detto che vedendolo, sembra di seguire un sogno ad occhi aperti e non si riesce a capire distintamente il limite tra ciò che è reale e ciò che forse è solo immaginato dalla piccola protagonista.

E' la prima volta che mi capita di cogliere così nitidamente questo tipo di sensazione in un film che sembra non avere alcun legame con questo tipo di lettura, se non in misura limitata.

Da rivedere sicuramente.

Andre.!

Anello di Moebius

Oggi il buon Franz è passato a trovarmi, in un rush veloce ma molto proficuo. Grandi cose si profilano all'orizzonte!! ( ...tocchiamo ferro! )

Abbiamo insieme realizzato di botto una cosa stranissima, ovvero che quando si è lanciati su un lavoro, sembra che non se ne abbia mai abbastanza; esso tende a trascendere ed assume una vita propria parallella alla vostra che cresce, cresce, cresce e cresce fino ad assumere una sua logica sempre più forte e completa, che si costruisce praticamente da sola.

Parla insomma, un suo linguaggio che si evolve ed espande per conto suo, diventando un Anello di Moebius dal moto infinito.

E' davvero il lavoro più bello del mondo quello di creare fumetti!...bhè sì, insomma, si fa per dire... :)

Andre.!

venerdì 15 febbraio 2008

Nella terra di nessuno ( No man's land ).



Ieri ho visto questo film, ambientato durante il conflitto in Bosnia negli anni '90.

Brevemente, è la storia di due soldati di eserciti opposti che si trovano bloccati in una trincea tra i due fronti avversari, la "terra di nessuno" di cui parla il titolo, appunto, e che devono trovare un modo per uscirne, possibilmente vivi.

E' un film che a mio avvisa va visto, perchè è un documento molto più veritiero di tanti reportage su quello che realmente stava alla base di quel conflitto che insanguinò l'Europa tra il '92 ed il '94.

La prima parte della pellicola gioca sulle corde quasi della commedia, nel modo in cui si confrontano i due soldati, che riesce a strappare anche qualche sorriso, per poi ricacciartelo dritto in gola nella seconda parte, in cui entrano in gioco i media e quelle che dovrebbero essere le "forze multinazionali per il peacekeeping"; ci viene mostrato, mantenendo una certa oggettività ed equistanza da parte del regista Danis Tanovic, davvero encomiabile, quanta cinicità e disinteresse reale si sia celato dietro alla Guerra dei Balcani da parte del mondo libero.

Il finale è davvero amaro, no anzi, tragico nella sua cruda e semplice spietatezza.

"No Man's Land" è un piccolo gioiello, che al pari del più noto "Benvenuti a Sarajevo" di Winterbottom, rimane fortemente attuale e che potrebbe anche insegnare qualcosa.

Andre.!

giovedì 14 febbraio 2008

Santo Valentino (...si fa per dire, insomma...)



...hey! Anche questo è in tema con oggi, no?

Andre.!

martedì 12 febbraio 2008

Stati di Indipendenza Precaria

Oggi gira così.

Dato che le mie condizioni fisiche non sono delle migliori in questo periodo ( leggi: fanno schifo ), ho passato un po' di tempo a riflettere su un concetto quantomeno singolare, ovvero: come sono cambiate le cose rispetto al panorama fumettistico degli anni '90.


Un mio carissimo amico a questo punto direbbe sarcasticamente " apperò!...certo che non hai proprio una cippa lippa da fare di meglio tu, eh?? ", il che in parte è pure vero ( anche se in realtà non sarebbe così....), ma è una cosa che mi frulla in testa da un po'.


Vado ad enucleare meglio: preso dalla rilettura ragionata di Bonerest del duo Casali-Camuncoli, ho ritirato fuuori dagli scatoloni alcune produzioni italiane indipendenti ( nomi in libertà: Shock Studio, Liberty, Innocent Victim, MBP Press, Phoenix Enterprise ...etc,etc,etc ) uscite nel corso degli anni '90 e mi sono trovato di fronte ad un panorama un poco contradditorioo, nel senso che riguardando molto di quel materiale, ho realizzato che qualcosa, in profondità, è forse andato perduto.


La qualità di questi prodotti varia da un buon livello in quanto a contenuti, testi, disegni e confezione ad uno mediocre, pretenzioso, banale e sciatto, il che ci può anche stare dato che lo stesso discorso si potrebbe tranquillamente applicare anche alle realtà editoriali più consolidate, ma riguardando quel marasma di albetti, noto come denominatore comune una sola cosa, ovvero che nell'arco degli ultimi 10 anni ( anche qualcosa in più ) quella carica di "energia creativa" sia scemata sempre più, tanto che di fatto oggi quasi nessuna di quelle etichette è ancora attiva, che di molti degli autori che vi hanno lavorato ( spesso lancianti da flani mostruosi...) si sono completamente perse le orme etc.etc.etc., ma che più nello specifico, non c'è stato un ricambio generazionale di questi " moti indipendentisti ", se non in minima parte.


Quello che mi chiedo è dove sia finita oggi quella voglia, quella vitalità, quella urgenza creativa che ha così caratterizzato quel decennio; molto probabilmente mi sono perso io qualche episodio durante questi anni, ma davvero non percepisco ai nostri giorni quell'energia e vitalità di cui parlavo prima.


Che sia forse legato al fatto che oggigiorno noi " nuove leve" ci si lamenti troppo e si produca troppo poco?


Meditiamo tutti insieme in silenzio per un attimo?


Andre.!

mercoledì 6 febbraio 2008

Cervello quantistico


Avete mai la sensazione che quello che siete, avete o vorreste essere non sia abbastanza?

Provate mai quella sensazione che vi fa dire " Ci deve essere qualcosa di più grande per me che non solo questo? "

Vi sentite mai come se aveste una finestra quantistica che fa da collegamento con un universo parallello dentro la testa?

Di essere caduti solo per caso su questo piano della realtà, vomitati da una porta di traslazione, e che non sia il luogo giusto su cui voi dovreste essere, tanto da poter percepire il movimento subatomico delle particelle che costituiscono quello che vi circonda quasi come un suono bianco, e non poter farci nulla?

Bene.

Io oggi mi sento esattamente come l'immagine qui sopra.
E devo ancora decidere se è una sensazione piacevole o meno.

Andre.!

domenica 3 febbraio 2008

" Ogni cosa è bellissima!!! "



Dato che l'attuale situazione politica del nostro paese mi rende davvero depresso, in questo fine settimana ho pensato di cercare un pò di "solievo", riguardando in versione integrale l'opera qui sopra ( Atto primo, Atto secondo + contenuti extra= 8 ore e 45 minuti ).

La morale che ne voglio trarre e che in un certo qual modo mi conforta è che comunque, come dice Nicola Carati alla sorella Giovanna qualche tempo dopo il suicidio del fratello Matteo, "ogni cosa è bellissima, ma senza i tre punti esclamativi" alla fine.

Andre.!