lunedì 20 agosto 2007

La scomparsa di Mike Wieringo



Lo apprendo solo ora, ma la notizia è davvero di quelle che lasciano senza parole.

Ho conosciuto i lavori di Ringo ( come spesso si firmava sulle cover dei suoi albi ) ad una lontana LuccaComics...credo fosse il 1994...1995, più probabile...quando acquistai il primo numero del mensile Flash edito da Play Press che presentava l'inizio del ciclo scritto da Mark Waid con i suoi disegni.

Strani.

Questa è la prima impressione che ebbi osservandoli; qualcosa a metà tra l'american manga che di lì a poco sarebbe esploso e il classico americano alla Jack Kirby, anche se di King Kirby non vi era nulla, stilisticamente parlando. Nel giro di 3 - 4 numeri ormai ero completamente dentro; quelle linee così morbide e plastiche, unite finalmente ad una carica cinetica che rendeva davvero in modo egregio quello che doveva essere l'uomo più veloce della terra, mi avevano rapito ed ancorato a questo mensile dal quale mi staccai con il numero successivo alla fine della sua gestione.
Gemma su tutte, in questo periodo, il numero zero di Flash, tie- in al cross-over Ora Zero: la piena maturità del segno era raggiunta ed ora quelle figure bamboleggianti avevano acquisito una grazia straordinaria.

Da quel momento, ogni lavoro di Ringo che riuscivo a trovare, letteralmente lo divoravo con gli occhi...la miniserie di Rogue, uccisa secondo me dalle chine di Terry Austin passando per SpiderMan, unica nota degna del periodo clone Ben Reilly, per Tellos del quale ancora oggi non riesco a digerirne la storia ma punto massimo dell' arte di Mike...o così pensavo, fino alla sua gestione di Fantastic Four.

Dunque l'istinto non mi aveva tradito quando molti anni prima avevo visto il fantasma di Kirby nei lavori di Wieringo.

La lezione del Re è tutta lì, in quella strepitosa gestione del quartetto, nella quale finalmente, dopo millenni, il sense of wonder degli anni '60 era ripiombato in maniera prepotente e straordinaria, ma riaggiornato con il gusto moderno del nuovo secolo che stava iniziando.

Questo è il vero climax, l'essenza più pura dell'arte di Mike Wieringo.

Ci mancherai Mike, e tanto.

Andrea.

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