domenica 27 luglio 2008

Sulla mia tv tonite : Una canzone per Bobby Long



Dato che la tv italiana è la peggiore del mondo, ormai non facciamo altro che trasmettere merda a buon mercato che piace allo spettatore medio, il quale, non avendo una vita propria, si diverte guardando i reality, le trasmissioni scandalistiche e melodrammatiche, le televendite dove tutto, dal divano letto alla cassaforte da muro, ti viene inviato in piccolo imballo perchè è gonfiabile e senza spese di spedizione se paghi con carta di credito,o nella migliore delle ipotesi quelle sportive, in un sadico gioco al rincoglionimento totale.

Ogni tanto però, di solito a notte fonda, capita che qualche mente illuminata riempia due ore di palinsesto con film come quello qui accanto.

E' capitato ieri sera, rientrato verso la 01.30 da una visita ad amici; accendo la tv e vedo che su RaiUno sta iniziando un film, di quelli che passano tutti i sabati notte dopo la 1.00, e con mia grande sorpresa scopro che si tratta di " Una canzone per Bobby Long ".

Non voglio stare a disquisire sulla trama, perchè fondamentalmente ha un plot piuttosto inflazionato, ma mi limito a dire che si tratta di un grande film dolceamaro, girato con uno sgurdo dolorosamente leggero al mondo dei ricordi e del passato, interpretato da un John Travolta vecchio, alcolizzato, imbolsito, struggente e doloroso, tra una citazione e l'altra dei grandi scrittori del '900 alla disperata ricerca di una vita perduta che poteva essere... semplicemente da oscar.

Forse come non mai, Travolta raggiunge vette recitative degne dei più grandi attori che la storia del cinema abbia avuto il privilegio di vedere, che lo confermano un attore troppo sottovalutato rispetto al suo reale valore.

Accanto a lui Scarlett Johannson, attrice brava e bella ma che personalmente non riesco ad apprezzare, rende molto bene e con la giusta convinzione una giovane runaway in cerca forse del suo futuro e destinata a trovarlo nel suo passato; Gabriel Match, straordinario nella parte del amico/pupillo/contraltare di Travolta, tutti immersi nei grandi ed ampi spazi della Luisiana, fatti di case coloniche dai bassi tetti sovrastate da cieli celestialmente blu pervasi dal suono jazz di chitarre, sassofoni e trombe.

Un film in realtà molto piccolo, che lascia un senso di grandezza eterna.

Andre.!

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