lunedì 7 luglio 2008

Questione di cognomi


Dato che la mia estate per ora riserva solo grosse palate di cacca puzzosa (...uso un linguaggio infantile apposta...fate voi come sto messo...), mi lascio spesso prendere dalla fantasia e nostalgia, facendo dei ragionamenti che forse lasciano il tempo che trovano, che comunque qualcosa di buono forse lo nascondono.
Ultimamente, fumettisticamente parlando, mi stavo guardando intorno, sfogliando vecchie pagine web, vecchi cataloghi, vecchie collezioni e molti altri vecchi etcetera e mi sono domandato la seguente cosa:
come doveva essere quel periodo compreso tra il 1982 ed il 1988, quando seguendo fumetti originali in lingua potevi trovare cose come il Grendel o Mage firmati da Matt Wagner per la Comico, il Nexus di Baron e Rude della First Comics, il Mister X di Dean Motter che usciva per la Vortex o ancora il leggendario ed agognato Miracleman di Moore per la Eclipse?
E questo per quanto riguarda le etichette indipendenti, mentre nel panorama delle major Marvel e DcComics potevi seguire mese dopo mese il Daredevil di Miller, lo Swamp Thing di Moore/Bissette/Totleben, gli X-Men di Claremont/Cockrum/Smith, senza andare poi a scomodare la mia "sacra trilogia" ovvero Watchmen/Elektra Assassins/Dark Knight Returns?
Facendo il paragone con quello che ci viene offerto oggi da questi stessi panorami, non c'è minimamente storia: gli anni '80 sotto un certo profilo furono una nuova età dell'oro per il mondo fumettistico americano che ormai sembra solo un vago e sbiadito ricordo per chi la seguì, anche solo in parte.
Secondo questo schema, potremmo dire che gli anni '90 furono una sorta di silver age, in cui molte cose buone si affiancarono a pessime produzioni, mentre il nuovo millennio è quasi da considerarsi una dark age, in cui forse siamo ai minimi storici per originalità, inventiva ma sopratutto voglia di creare, voglia di azzardare, voglia di rompere.
Certo, alcune cose buone vi sono, anche davvero buone, ma il marasma generale è davvero sconfortante.
Inutile dire che tutto questo, come già fu per l'ondata anni 80 americana, si riflette anche sul mercato europeo ed italiano, anch'essi abbastanza sconfortanti ed in un certo senso ormai giunti ad un punto morto; dopo la grande stagione del fumetto autoriale dei maestri Pratt, Crepax, DeLuca, Pazienza, Libetarore e Manara ( e tutti quelli che dimentico in questo momento ), ci siamo avviati verso un lento ma inesorabile declino di idee e sperimentazioni che negli ultimi anni si è trasformato in un vero e proprio stallo creativo dal quale sembra sempre più difficile poter uscire.
Manca l'interesse, la voglia e spericolatezza per tornare ad essere competitivi ed esportabili come lo fummo negli scorsi decenni. Oggi conta più il mercato che l'opera o l'autore in sè, proprio come nel campo dell'editoria cosidetta seria.
Tentativi se ne fanno troppo pochi e sopratutto senza troppa convinzione ed investimenti seri, anche quando oggi il nostro panorama offre autori potenzialmente concorrenziali con quelli di qualunque altro mercato (si veda ad esempio la pletora di autori italiani che oggi lavora in forza a realtà come la Marvel Comics, una buona metà dello staff di testate come John Doe,una discreto numero di autori in forza a Bonelli e Disney Italia e parecchi altri operatori del circuito che orbita intorno al mainstream, nelle realtà più piccole e forse piu agguerrite per certi versi ).
Tutto questo immenso panegirico a cosa porta, vi starete chiedendo; bene, ve lo sto dicendo:
abbiamo imboccato una brutta china da troppi anni e stentiamo a rendercene conto, difendendoci dietro a quel qualunquismo becero da bar che recita cose del tipo " c'è troppa crisi", "il mercato è saturo e poco ricettivo", e la mia preferita "non si rischia perchè il lettore non è interessato".
Davvero il lettore non è interessato?
E chi lo dice?
Credete davvero che i lettori si siano interessati a Pratt o Liberatore solo perchè questi due signori sono nati con questo cognome, o forse più probabilmente perchè sono stati cresciuti dalle case editrici per cui lavoravano fino a diventare Pratt e Liberatore?
Provate a dare un'occhiata fuori dalla vostra porta una volta tanto!
Andre.!

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