mercoledì 14 novembre 2007

All'ombra di Corto: un apprezzamento.


Eccomi di ritorno su questi schermi...ciao a tutti!


Come va lì fuori?


Qui tutto discretamente...mediamente nella quotidiana normalità.


Dato che il mio compagno di merende Franz ha già pensato a fare un primo reportage abbastanza approfondito e pungente, sul quale peraltro mi trovo in accordo quasi su tutta la linea, sul nostro Lucca Trip (...oh approposito...vorrei ringraziare anche io la mitica Antonella per l'incrollabile pazienza che ha dimostrato nel seguirci in questa impresa e, nota personale, nel sopportare la mia sociopatia che nell'ultimo mese, complice la stanchezza psicofisica che mi portavo appresso da parecchio tempo, ha toccato vette davvero allarmanti...grazie Anto. Di cuore.), passo oltre , riservando alcune mie osservazioni sulla manifestazione per i tempi a venire e vado a parlare di una riscoperta che ho fatto solo di recente, ovvero Hugo Pratt.


Di Pratt e delle sue opere più famose o minori c'è in giro chi ve ne può parlare molto più e sopratutto meglio di me dato che, forse più per "pigrizia" che altro, l'ho scoperto molto tardi come autore, decidendo che forse era ora e tempo di avere un'edizione completa e ragionata almeno del suo Corto Maltese solo nel momento in cui è uscita quella di Panini/Gruppo Ed. L'Espresso di un paio di anni fa, ma voglio comunque parlare di qualcosa che avevo completamente dimenticato di possedere.


Qualche giorno fa stavo rovistando in un paio di scatole nelle quali ho riposto molti libri e romanzi per motivi di spazio e mi sono imbattuto in " Aspettando Corto ", edito da Del Grifo nel 1987; non ricordo esattemente come ne entrai in possesso...forse un regalo, forse parte di un "acquisto di massa", no lo so.
Scritto in prima persona da Pratt stesso, è una sorta di autobiografia che parla dei suoi viaggi ed alcune delle sue esperienze di vita, spaziando dal Ventennio fino ai giorni nostri ( gli anni 80 all'epoca dell'uscita), in cui sapientemente ed indissolubilmente si mescolano realtà e romanzo; ed è questa la cosa davvero affascinante: in un italiano che risente in molti punti di un'irresistibile contaminazione con il dialetto veneto e lo spagnolo, ma anche dell'inglese, francese e antica lingua africana, retaggio del suo perpetuo peregrinare attraverso il mondo, Pratt dimostra qui, a mio modesto parere, la sua piena potenza come narratore di storie, che in questo particolare caso è priva del supporto visivo dato dai suoi pennelli ( se non nella parte finale dove vi sono riprodotte circa un'ottantina di pagine di schizzi e fotografie di viaggio, non necessariamente legate al contesto del libro ),riuscendo a creare un mondo ed uno stato d'animo tali in chi si immerge nelle lettura da rendera vivi e vividi i colori, gli odori, le città da un'estremo all'altro del mondo di cui scrive, semplicemente attraverso questo accostamento di linguaggi così assolutamente diversi tra loro, ma incredibilmente evocativo.


E' come viaggire attraverso i caldi mari del sud del mondo, attraversare l'Africa per giungere alle fredde ed umide corti veneziane senza nemmeno muoversi dalla poltrona di casa, ma sentendo il dolce cullare del' oceano-mare, il sole implacabile che brucia sulla pelle, l'odore pungente delle acque lagunari mescolarsi alla civiltà.


Per molti romanzi e romanzieri, ho sempre pensato intimamente che questa capacità fosse un punto non propriamente a favore, dato che in un certo qual modo può assopire la voglia di viaggiare in prima persona, ma in questo caso no.
In questo caso si ha l'impulso irrefrenabile di prendere uno zaino, metterci dentro un cambio e partire senza voltarsi indietro e senza preoccuparsi di avere una meta ben precisa, ma con il solo scopo di viaggiare per vivere e sentirsi vivi.


Come Corto.

Aspettando Corto, appunto.


Se avete voglia di setacciare qualche bancarella o qualche remanider, portatevi a casa questo libro e leggetelo; è un'esperienza impagabile.


Andre.!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo caso si ha l'impulso irrefrenabile di prendere uno zaino, metterci dentro un cambio e partire senza voltarsi indietro e senza preoccuparsi di avere una meta ben precisa, ma con il solo scopo di viaggiare per vivere e sentirsi vivi.--->caZZarola,ke vita fantastica!Ma soprattutto CHE VITA!!!Perchè quella si che lo è!!!WoW!!!(occhi stralunati e sognanti..)
Io corto maltese l'ho letto alle medie,però onestamente non ricordo granchè..Invece sai quale libro ho finalmente letto,dopo anni che lo aspettavo??Il ritratto di dorian grey,di oscar wilde....Una merda!!!che delusione!!!Mamma mia!!!

Andrea Gagna; Francesco Mortarino; Andrea Motta ha detto...

bhè fai uno sforzo allora e recupera Corto Maltese, non te ne pentirai a rileggerlo con gli occhi di oggi, ma anzi...!

Dorian Grey. Lo lessi una vita fa, ma trovo ancora oggi incrdibilmente magnetica l'idea del rincorrere l'eterna giovinezza, anche se a conti fatti, data la mia indole, non è una cosa che bramo particolarmente. Stilisticamente, non ho mai apprezzato troppo Wilde, con quel suo snobbismo davvero troppo forzato per i miei gusti...non amo particolarmente tutta quella corrente letteraria, anche se ne riconosco alcuni punti di forza; io sono uno strambo nella vita di tutti i giorni, ma non sono un dandy, che ci vuoi fare! :)

Anonimo ha detto...

Bè,c'è però da ammettere che sia wilde che i vari scrittori dello steSSo genere propongono un eccellente spaccato delle epoche in cui è stato scritto il libro...Sono molto vero simili...Sarà la mia indole snob,ma mi piace!!! :D

Andrea Gagna; Francesco Mortarino; Andrea Motta ha detto...

probabilmente è così, anche se continuo a pensare che fossero forse un pò troppo elaborate e romanzate...di gran lunga preferisco la beat generation degli anni 60, che per certi aspetti può essere assimilabile nei contenuti al "dandysmo" di wilde e soci.

Peace and Love...razza di tossico strafattone, insomma! :)

Anonimo ha detto...

Che figata i toSSici strafaTToni!!!
:DDDDD
Paskua!

michele ha detto...

Ciao Andre,
ho letto anch'io Aspettando Corto.
Me lo presteresti?
Purtroppo non l'ho più e mi piacerebbe riaverlo anche in fotocopia.
Fammi sapere via mail a:
micheledaquino1@virgilio.it