domenica 21 dicembre 2008

Unimente!

Buongiorno a tutti!
Dinamiziamo un poco questo spazio dato che ormai gli aggiornamenti languono da troppo tempo.
Dato che ormai è imminente il fatidico 25 dicembre, un paio di considerazioni; dato che tutti continuano a dirci fino allo sfinimento che c'è crisi e che bi sogna adottare un regime di austerità ( tranne il nostro "amico" Palazzinaro che sostiene invece che si debba spendere forsennatamente per favorire la ripresa economica da una crisi che è solo inventata...notizia ripresa dai maggiori quotidiani italici qualche settimana fa ), quest'anno ho optato per dei regali semplici ma che non passano mai di moda ovvero libri.
Aggirandomi nelle mia libreria di fiducia lo scorso weekend, ho notato piacevolmente che la clientela si è moltiplicata rispetto agli anni passati, e ciò mi ha portato alla convinzione che la gente legga e regali letture molto più del solito.
Il che sembra essere un dato in controtendenza rispetto a quanto si legge in rete, ma anche sui giornali o più semplicemente parlando con gli amici; interessante notare come di fatto, in un momento in cui siamo stati persuasi dai mezzi di comunicazione che l'apocalisse economica sia destinata ad inghiottirci tutti per farci tornare all'età della pietra, ci si rifugi nel dono primordiale, ovvero il sapere.Ho sempre sostenuto che non vi sia regalo più grande che il sapere, il cibo per la mente che è insito nelle pagine dei libri, di qualunque natura essa siano ed è per questo che in genere ho una malsana ( per le mie finanze) tendenza a regalare libri a chiunque, in ogni circostanza ma anche se una vera e propria circostanza non c'è...sei una persona che ho conosciuto qualche giorno fa, magari per caso e che sempre per caso periodocamente vedo, ecco che prima o dopo ti porto un libro in dono.
Ho la ferma convinzione che il libro in quanto oggetto stesso abbia un fascino ed una bellezza quasi pura e primordiale, alla quale non si possa resistere, senza contare quello che contiene nelle sue pagine, di qualunque natura sia. Anche il libro peggio scritto e peggio confezionato contiene sempre almeno una frase memorabile che ci lascia qualcosa, arricchendoci fino alla fine dei nostri giorni.
In altre parole, il sapere crea una memoria storica personale e collettiva che ci fa essere un popolo migliore, innanzi tutto nei nostri stessi confronti.


E questo è impagabile.

Dunque se non lo avete ancora fatto, spegnete la tv che vi sta rincoglionendo trasformandovi in tanti piccoli e verdi Unimente, alzate il culo dal divano ed uscite a comprarvi un buon libro, per secegliere liberamente chi volete essere o non essere!



Ok! Per oggi basta così!


Ci risentiamo tra qualche giorno per gli auguri!
Andre.!

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